LA MITICA ROUTE 66 – “The Mother Road” United States of America 2025

Durata 16 giorni, 15 notti in Self Drive

BED & BREAKFAST

Prezzi e disponibilità

Partenze 2025

Partenze dal 1 Gennaio al 31 Marzo 2025 – 16 giorni / 15 notti

QUOTA PER PERSONA A PARTIRE DA EURO 1.364,00

Quotazioni voli e noleggio auto su richiesta.

La quota individuale comprende:

Sistemazione in hotel in servizio di solo pernottamento.

La quota individuale NON comprende:

  • Passaggi aerei dall’Italia;
  • Tasse aeroportuali;
  • Noleggio auto/moto;
  • Ingressi ai parchi (se non espressamente indicato);
  • Pasti, mance ed extra in genere;
  • Quota d’iscrizione;
  • Tutto quanto non espressamente indicato ne “le quote comprendono”.

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    Qualche informazione in più…

    Questa mitica strada lunga 2.448 miglia (3.940 km), highway ufficiale dal novembre 1926 al giugno 1985, collega Chicago, Illinois e Santa Monica, California. Ora è: “Historic U.S. Route 66, The Mother Road”

    La nascita della Route 66 avvenne grazie al boom automobilistico agli inizi degli anni ’20 e alla conseguente necessità di ampliare e migliorare i collegamenti stradali. Gli anni ’50 sono stati un periodo florido per la Route 66. Dopo la guerra e la crisi economica la gente viveva un periodo di ottimismo, per gli americani percorrere la Route 66 era il piacere del viaggio e non la destinazione finale. Grazie al movimento di tanta gente fiorirono le aperture di negozi, alberghi, ristoranti e distributori di benzina. Proprio in questo momento è nato il concetto di fast food. Negli anni ’70, moltissimi tratti dell’originale Route 66 vennero deviati in favore di moderne highway. Il declino divenne più evidente a causa del deterioramento del manto stradale. Il presidente americano Dwight Eisenhower era convinto che per offrire maggior velocità e sicurezza c’era bisogno di una rete di autostrade più efficienti e non di una strada stretta e vecchia. Nel giugno 1985 la Route 66 viene così cancellata dall’elenco delle highway.

    Col passare degli anni, organizzazioni locali e governative iniziarono a capire l’importanza economica e storica di highway così la Route 66 mosse i primi passi verso la rinascita. A partire dal 1987, sulla scia dell’Historic Route 66 Association of Arizona, altri gruppi si formarono per preservare, proteggere e promuovere questa strada così simbolica. Molti edifici e monumenti vennero inseriti nel registro nazionale dei siti storici. Vennero creati nuovi cartelli stradali e in alcuni punti è stata dichiarata byway (un tipo di strada secondaria scenica), nazionale o statale. Nel 1990 la legge 101-400 emessa dal Congresso ha riconosciuto la Route 66 come “simbolo storico della cultura di viaggio del popolo americano e di ricerca per ottenere una vita migliore”. Successivamente, il National Trust for Historic Preservation ha inserito questo pezzo di storia fra i tesori da preservare e la legge 106-45 del 1999 ha autorizzato la manutenzione, l’assistenza e risorse finanziarie da investire sulla Route 66.

    Curiosità sulla Route 66

    Attraversa 8 stati e 3 fusi orari.

    È soprannominata The Mother Road e America’s Main Street.

    È denominata anche Will Rogers Highway, in quanto Mr.Rogers, a fine 1800, dopo aver percorso da bambino questa strada con la sua famiglia, ha avuto successivamente un ruolo importante nel pubblicizzarla attraverso il suo giornale. A Clearmore in Oklahoma è presente il Will Rogers Memorial Museum.

    La Route 66 attraversa solo tre paesi del Kansas per 21 km aggiudicandosi così il primato per lo stato con il segmento minore.

    Flagstaff, in Arizona, con i suoi 2.100 metri di altitudine, è il punto più alto attraversato dalla Route 66.

    Williams, Arizona, è stata l’ultima città in cui la Route 66 è stata bypassata dalla I-40.

    A Raymond, Illinois, dagli anni ’50 è presente la statua della Madonna chiamata Our Lady of the Highway che protegge i viaggiatori lungo la Route 66.

    Il marchio di benzina fondato dai fratelli Phillips risale al 1927 quando l’attività fu avviata con il primo benzinaio a Wichita in Kansas. Data la vicinanza alla Route 66 la compagnia ha voluto che il logo diventasse “Phillips 66”.

    La canzone “Route 66” di Nat King Cole cita le seguenti località lungo il percorso: Chicago, St.Louis, Joplin, Oklahoma City, Amarillo, Gallup, Flagstaff, Kingman, Barstow, San Bernardino e Los Angeles.

    Il libro “Furore”, scritto da John Steinbeck e vincitore del premio Pulitzer nel 1940, è ambientato durante la grande depressione americana e racconta la storia di una povera famiglia dell’Oklahoma che si mette in viaggio verso ovest lungo la Route 66. Il libro Furore ha ispirato l’omonimo film diretto da John Ford che in parte è stato girato nel villaggio fantasma di Glenrio, Texas, sulla linea di confine con il New Mexico ed anche brevemente a Santa Rosa in New Mexico.

    Il cartone animato “Cars” del 2006, prodotto dalla Pixar e distribuito dalla Disney, vede protagoniste alcune auto parlanti come Saetta McQueen. È ambientato principalmente a Radiator Springs, una cittadina immaginaria ispirata ad alcune location lungo la Route 66 (ad esempio: Galena e Riverton in Kansas, Stroud in Oklahoma, Shamrock, Adrian in Texas, Winslow e Seligman in Arizona).

    Si dice che il paese immaginario di Hill Valley presente nel film “Ritorno al Futuro” abbia preso spunto da Carthage in Missouri, lungo la Route 66.

    Il film western “Per qualche dollaro in più” è stato ambientato a Tucumcari in New Mexico.

    Le scene iniziali che raffigurano le conseguenze catastrofiche nel film “Tornado” sono state girate ad Adrian, Texas.

    La prigione di Joliet, Illinois, è presente nelle scene d’apertura del film “The Blues Brothers”.

    Si dice che nel 1933 Bonnie e Clyde si fossero nascosti in un appartamento a Joplin in Missouri.

    La Route 66 a West Hollywood è ora il Santa Monica Boulevard noto anche per i festeggiamenti del più grande carnevale di Halloween degli Stati Uniti.

     

    Arrivo a Chicago e trasferimento libero al vostro hotel.

    Oggi potrete dedicare l’intera giornata per visitare la città. Passeggiare lungo il “Magnificent Mile”, con i suoi eleganti negozi, oppure salire al 95º piano del grattacielo John Hancock Tower per un magnifico panorama dell’architettura di questa metropoli.

    La Route 66 inizia davanti al Grant Park, nel downtown, vicino al lago e il cartello con la scritta “Historic Illinois US 66 Route Begin” è all’angolo di Adams Street e Michigan Avenue, di fronte all’Art Institute.

    Alcune icone legate alla Route 66 in città sono: il ristorante Lou Mitchell’s che serve colazione e pranzo 7 giorni su 7 dal 1923 orgogliosamente nel tratto iniziale della Route 66, Lulu’s Hot Dogs in Leavitt Street, un ristorante a condizione familiare operativo dal 1968, l’Ohio House Motel nel downtown operativo dal 1960 a 10 minuti d’auto dalla Willis Tower e l’edificio ora inattivo del Castle Car Wash in Ogden Avenue, costruito nel 1925, un tempo era il nascondiglio del gangster Al Capone.

    Lasciate Chicago questa mattina per raggiungere Springfield. Lungo il percorso si incontrano la città di Bloomington sede della Historic Route 66 Memory Lane.

    Springfield E’ la capitale dell’Illinois con un carattere rurale e con la presenza di molti siti legati al presidente Abraham Lincoln ma chi cerca le testimonianze della Route 66 fa tappa al doppio schermo del Twin Drive-In e poi al Cozy Dog Drive-In per assaggiare l’originale Hot Dog on a Stick, impanato e fritto servito su uno spiedino. E nel parcheggio di Tire and Auto Service non si può mancare di notare il Lauterbach muffler man che riproduce un gigantesco uomo con la bandiera americana. Il Route 66 Hotel and Conference Center, aperto negli anni’50, presenta nella sua struttura tocchi che ricordano la Route 66 come ad esempio il suo simbolo nel fondo della piscina. E’ presente un “mini museo” dove sono esposti veicoli, cartelli ed oggetti legati alla Route 66.

    Oggi viaggerete verso il Missouri per giungere a St. Louis, la più grande città sulla Route 66 tra Chicago e Los Angeles. Fondata sulle rive del fiume Mississippi nel 1762 divenne la “Porta per l’Occidente “.

    Al di là del confine si entra a St.Louis, seconda maggiore città dello stato ma al primo posto come area metropolitana. Molti segmenti di Route 66 da tempo hanno assunto altre denominazioni stradali e fra i tanti vale la pena andare in Chippewa Street (ex Route 66) dove si trova l’affollata gelateria Ted Drews. La bella insegna restaurata del Crestwood Bowl in Watson Road invita a giocare a bowling. Nelle vicinanze Rally’s sulla Chouteau Avenue che propone cibo fast food con modalità Drive-In in un edificio appariscente dai colori rosso, bianco e nero e dalle pareti a scacchiera.

    Si lascia St. Louis per continuare il percorso di questa “storica” strada. La tappa successiva sarà Rolla, sede del Totem Pole Trading Post, costruita nel 1933. Proseguimento per Springfield che è riconosciuta come il luogo di nascita della Route 66.

    Rolla Siamo nelle Ozark Mountains e qui la Mark Twain National Forest prende il nome dall’omonimo scrittore. A downtown si percepisce l’epoca della Route 66 e dello sviluppo della ferrovia. Il Totem Pole Antiques Store è un’icona della Mother Road dove trovare souvenir della Route 66 e un’infinità di oggetti antichi. Presso la Missouri University of Science and Technology, vicino alla Route 66, c’è una replica in scala 1:2 di Stonehenge.

    Springfield È la terza maggiore città del Missouri soprannominata “Queen City of the Ozarks” e “Birthplace of Route 66”. A pochi passi dal centro, il Route 66 Information Visitor Center è un punto importante per l’orientamento dei visitatori. Fra Kearney Street e Glenstone Avenue si trova il cartello che segnala la Route 66 e il Route 66 Car Museum espone auto classiche, inclusa quella utilizzata nel film Furore.

    Partenza stamane verso Tulsa, nello stato dell’Oklahoma. Fino al 1920 Tulsa era una fiorente e ricca città soprannominata da molti come la “Oil Capital of the World”. Gli appassionati di arte e cultura potranno visitare le facciate in stile Art Deco di numerosi palazzi oppure visitare il Museo Gilcrease che contiene una copia della Dichiarazione di Indipendenza Americana.

    Joplin Sul margine orientale delle Ozark Mountains la Route 66 ha portato viaggiatori nel cuore di Joplin; la cittadina diventò una fermata popolare lungo quell’arteria tant’è che le attività commerciali lungo Main Street fiorirono rapidamente. La fiancata di un grande edificio lungo la strada principale, South Main Street, ospita il cosiddetto Route 66 Mural Park con due grandi murales denominati The American Ribbon e Cruising into Joplin. Gli appassionati della Route 66 apprezzano la corvette rossa incastonata nella parete del murale. Il Joplin History & Mineral Museum racconta della Route 66, delle avventure di Bonnie & Clyde e delle miniere della zona. Al Cookie Cutter Museum si trovano le più svariate formine per dare diverse “identità” a gustosi biscotti.

    Tulsa Nella seconda città più grande dell’Oklahoma ai piedi delle Ozark Mountains la scultura battezzata “Route 66 Rising” è un’insolita versione del classico simbolo della “Mother Road”, emerge dalla pavimentazione stradale ed è davvero particolare. Da vedere il Philbrook Museum of Art all’interno di una bella villa dove spiccano opere di Pablo Picasso e dell’americana Georgia O’Keefe. Il divertimento continua fra acquario, zoo, Drive-in, Oklahoma Jazz Hall of Fame, Air and Space Museum & Planetarium e il Woodward Park un’area verde che comprende un giardino botanico, un arboreto e un roseto.

    Oggi si viaggerà in verso la capitale dello stato dell’Oklahoma: Oklahoma City, città di cowboy è stata fondata nel 1910 ed è famosa per i suoi ristoranti e negozi specializzati in abbigliamento occidentale, stivali su misura e selle. Qui si può trovare il più grande mercato di bestiame di tutto il mondo.

    Oklahoma City In posizione centrale nelle grandi pianure è la capitale e la maggiore città dell’Oklahoma. La presenza della Route 66 crea un bel connubio con un altro dei grandi simboli americani, il mondo del far west ben rappresentato al National Cowboy & Western Heritage Museum. Durante l’anno in città si svolgono diversi eventi in stile western. Il Route 66 Park si estende lungo le sponde del lago Overholser. All’interno della Route 66 Plaza una grande mappa traccia il percorso della “Mother Road” che attraversa 8 stati. Ma non solo, in questo parco si sviluppano sentieri, ponti, un osservatorio, un anfiteatro, un campo da gioco, un’area coperta per pic-nic, tre laghetti, un campo per skateboard e rollerblade. Lo State Capitol in stile neoclassico non è l’unica costruzione ad attirare l’attenzione: ha la particolare caratteristica di essere l’unico Campidoglio con pozzi di petrolio nel terreno del suo complesso e il pozzo Petunia Oil è proprio davanti ad esso.

    Si lascia Oklahoma City alle spalle e si prosegue verso Amarillo la cui posizione lungo la famosa Route 66 ne ha fatto diventare destinazione turistica. Assolutamente da vedere è il Cadillac Ranch, essa si compone di un allineamento di dieci auto rottamate di marca Cadillac, messe in modo da dare l’impressione di essere piantate nel terreno.

    Shamrock Sulle dolci pianure nella zona est del Panhandle texano questo paese ha un nome particolare che significa trifoglio, questo spiega il perchè ogni anno in marzo viene celebrata la festa di San Patrizio. Lungo la Route 66, Tower Station & U-Drop Inn Café è uno scenografico insieme di tre edifici in stile art decò realizzato nel 1936, un tempo frequentatissima stazione di benzina con caffetteria ed ora Visitor Center, Camera di Commercio e centro ricreativo per la comunità. Il Pioneer West Museum, all’interno di un vecchio hotel risalente al 1928, ospita manufatti dei pionieri, oggetti tipici dei coloni e dei nativi americani.

    Amarillo Immersa nella prateria, è la più grande città nella zona del cosiddetto Panhandle. Qui si svolgono vari eventi western. Ad ovest del downtown il 6th Street District presenta parecchie stazioni di servizio vintage, negozi, ristoranti ed edifici in stili diversi risalenti agli anni ’20 agli anni ’40, anni in cui la “Mother Road” era in auge. The Big Texean (lungo la ex Route 66)  è un complesso con ristorante, motel, campeggio e gift shop. L’albergo è stato costruito per assomigliare alla Main Street di una città del far west. Il Cadillac Ranch è una bizzarra attrazione a cielo aperto che consiste in 10 cadillac dai mille colori parzialmente interrate nel mezzo di una grande distesa, circa 12 minuti a sud ovest della città. Nelle vicinanze è presente il Palo Duro Canton State Park, il secondo più grande canyon degli Stati Uniti.

    Oggi si viaggerà verso il New Mexico. La prima località che incontrerete sarà Tucumcari. Più avanti si incontrerà la città di Santa Rosa. Si continua sino a giungere ad Albuquerque, la più grande città del New Mexico.

    Tucumcari Per molti anni è stata una destinazione popolare come sosta lungo la Route 66 ed ora lungo la I-40, ex Route 66, si trovano cartelloni con la scritta “Tucumcari Tonite” che invitano i viaggiatori a fermarsi per il pernottamento. Parecchi motel vintage e ristoranti degli anni ’30, ’40 e ’50 sono infatti ancora in attività. Il Route 66 Museum è dedicato alla sezione di Route 66 in New Mexico. Molti degli oggetti che vengono esposti si alternano ed altri se ne aggiungono frequentemente. Lungo Main Street e nei suoi dintorni molti edifici antichi appartengono al downtown storico ed è importante concedersi il tempo per ammirare gli oltre 50 murales, un vanto cittadino.

    Santa Rosa Sviluppatasi sul fiume Pecos e circondata da aree secche desertiche, Santa Rosa vanta un piccolo lago naturale, il Blue Hole, dalle tiepide acque chiare ideali per praticare diving. Lungo la Mother Road, auto di proprietà privata, sia classiche che vintage, sono esposte al Route 66 Museum, dotato anche di un gift shop.

    Owl’s Rock e Dead Man’s Curve Fra le località di Mesita e Laguna lungo la Route 66 una roccia sul lato destro della carreggiata salta all’occhio fra le mesa dalle sfumature rosso ed ha le sembianze di un gufo gigante. Poco dopo un chilometro il nome inquietante di Dead Man’s Curve è stato assegnato ad una curva particolarmente insidiosa fra le rocce e il fiume. Sempre lungo questo percorso il frequente passaggio di cervi rende la strada ulteriormente pericolosa.

    Albuquerque Nella città più popolosa del New Mexico, dove scorre il Rio Grande, nel quartiere di Nob Hill si respira ancora l’aria della Route 66 con insegne al neon, punti di ristoro, locali notturni e luci dai colori vibranti. La Route 66 ha attraversato la città dal 1937 al 1985 con il tratto che oggi è Central Avenue ricca di attività commerciali. La Old Town è il vecchio nucleo cittadino in cui si apprezzano e visitano edifici storici, la chiesa di San Felipe de Neri in stile coloniale spagnolo del 1793 e l’Albuquerque Museum. L’Indian Pueblo Cultural Center racconta e preserva la storia delle diverse tribù che compongono il gruppo degli indiani Pueblo; qui si trovano oggetti, dipinti e murales.

    Oggi un breve tragitto di auto vi porterà a Santa Fe conosciuta come la “città diversa” a causa della fusione di culture che si riflette negli abitanti unita all’armonia dei differenti stili architettonici. Visitate la Missione di San Miguel, la più antica chiesa di Santa Fe, costruita nel 1626.

    Santa Fe Nella bella e caratteristica capitale, famosa per i tipici edifici in adobe, dal 1926 al 1937 la Route 66 ha attraversato il suo cuore dove troviamo l’Old Santa Fe Trail, The San Miguel Mission, la Loretto Chapel, il Santa Fe River, il caratteristico e centrale hotel La Fonda. Questa struttura storica, dallo stile south western, ha un grazioso ristorante al coperto in stile ispanico, La Plazuela, dove si gusta ottimo cibo in un bel giardino fra piastrelle colorate e una fontana centrale.

    Partenza stamane verso lo stato dell’Arizona sino a giungere ad Holbrook. Visitate il Petrified Forest National Park e i suoi mille alberi pietrificati e il parco di Mesa Verde. Arrivo in serata ad Holbrook per il pernottamento.

    Gallup Grazie alla natura circostante, come quella del Red Rock State Park, questa cittadina è stata una location popolare per film western di Hollywood negli anni ’40 e ’50. E a proposito di stelle del cinema, lungo la Route 66, lo storico El Rancho Hotel, in attività dagli anni ’30, ha ospitato personaggi del calibro di John Wayne, Humphrey Bogart, Kirk Douglas e Katharine Hepburn. Gallup è considerato uno dei luoghi migliori in cui trovare icone al neon lungo la Route 66, ad esempio il bellissimo “Here we are on Route 66” sopra la Camera di Commercio e poi ci sono da scoprire i murales del downtown che raccontano la storia locale. Presso il Santa Fe Depot, il Gallup Cultural Center è il luogo ideale per apprezzare arte e cultura indiana (una buona percentuale della popolazione appartiene infatti ai nativi americani: Navajo, Hopi e Zuni). Qui sono presenti modelli di treni a rappresentare la tradizione ferroviaria, dipinti con la sabbia e non poteva mancare la storia della “Mother Road”.

    Holbrook In questa cittadina attraversata dalla Route 66 vale la pena svoltare in Navajo Boulevard dove il Rainbow Rock Shop Dinosaurs è un negozio che richiama particolarmente l’attenzione. Vende legno pietrificato, meteoriti e souvenir. L’occhio cade inevitabilmente sui dinosauri davanti all’edificio, un insieme eccentrico ma sicuramente d’effetto.

    Questa mattina partenza per il Parco Nazionale del Grand Canyon. La sua maestosità travolgente e i suoi colori brillanti lo rendono una delle meraviglie naturali del mondo.

    Winslow La Route 66 era l’arteria principale in paese prima di venire bypassata negli anni ’70 dalla I-40. All’epoca delle locomotive a vapore Winslow era una stazione molto importante. Durante gli anni ’20 molte celebrità sceglievano di recarsi ad ovest verso Hollywood e quando si fermavano in paese veniva organizzata una parata. Il caratteristico storico hotel La Posada, ancora in attività, era una destinazione favorita dalle stelle del cinema. In una minuscola area verde denominata “Standing on the Corner Park” c’è un lungo murale dall’aspetto incredibilmente reale e davanti a lui la statua di Glenn Frey commemora uno dei fondatori della band degli Eagles che nel testo della canzone Take it Easy inserì la frase “Well, I’m standing on a corner in Winslow, Arizona”. Le insegne dei locali intorno, come pure la pavimentazione con la grande scritta bianca denominata “US Arizona Sign”, testimoniano la Route 66. Nelle vicinanze si trova il Little Painted Desert e ad un’ora di distanza si raggiungono gli spettacolari scenari della Petrified Forest e del Painted Desert. Sicuramente da considerare.

    Flagstaff Con un’elevazione di 2.100 metri, appena a sud della maggiore catena montuosa in Arizona, le San Francisco Mountains, Flagstaff è circondata dalla foresta del Coconino. Presso l’Amtrak Depot, il Visitor Center (East Route 66) fornisce informazioni sulla città e vende souvenir legati alla “Mother Road”. Un murale sull’asfalto raffigura il logo della strada storica. Lungo la Route 66 ci sono ancora edifici con insegne e hotel storici; il famoso Museum Club non è più la locanda di un tempo ma ora è un night club country western con musica dal vivo. In paese si trova l’osservatorio astronomico Lowell che si può visitare con tour guidati, un sito davvero interessante in quest’area nota per i cieli incantevoli. Flagstaff è vicino ad aree naturali mozzafiato come lo splendido Walnut Canyon. Da non perdere anche Oak Creek Canyon che si raggiunge direttamente dalla US-89. Con un tragitto di circa 45 minuti questa meravigliosa strada conduce all’incredibile scenario di rocce rosse che fa da cornice alla bella cittadina di Sedona.

    Lasciata la meraviglia naturale del Grand Canyon si prosegue oggi verso Las Vegas, capitale mondiale dell’intrattenimento e del gioco d’azzardo.

    Oggi attraverserete il deserto del Mojave per proseguire verso Santa Monica. Per continuare lungo la Route 66 dovrete guidare attraverso Barstow per una visita alla Casa Del Decierto (Desert House). Dopo una breve sosta, si continua per Santa Monica.

    Barstow Quello che è stato un importante centro minerario nell’800 è ora una tranquilla cittadina i cui splendidi e numerosi murales di Main Street riportano scene della storia locale. Il Route 66 Mother Road Museum è dedicato alla storica via di comunicazione e alle comunità del Mojave Desert. Il Western America Railroad Museum raccoglie e preserva la storia dello sviluppo ferroviario nel sud-ovest pacifico americano fra manufatti, attrezzi, uniformi e locomotive. Il Desert Discovery Center promuove la vita nel deserto e ospita il secondo meteorite più grande caduto negli Stati Uniti, battezzato Old Woman, che misura 97 cm × 76 cm x 56 cm. Circa 20 minuti a nord di Barstow l’ampio panorama a cielo aperto del Rainbow Basin National Natural Landmark è uno scenario di formazioni rocciose in un’area desertica dove le stratificazioni hanno assunto colorazioni spettacolari.

    Santa Monica In questa città costiera affacciata all’Oceano Pacifico nel 1936 è stato portato il capolinea della Route 66. La strada finisce a pochi isolati dal Pier, il molo all’intersezione dei viali Lincoln e Olympic. Ed è proprio il molo, con il suo ingresso ad arco, la location più nota dell’area con il celebre luna park, l’acquario, la giostra, negozi e ristoranti. Il cartello “Route 66 End of the Trail” all’estremità della palizzata ufficializza la conclusione del lungo percorso. Mentre si è a Santa Monica alcune aree verdi meritano una passeggiata: il Palisades Park che si affaccia all’Oceano Pacifico e il Tongva Park da cui si può ammirare anche il molo.

    Oggi potrete scegliere se trascorrere qualche ora in spiaggia, oppure fare una visita di Los Angeles. Gli Universal Studios e Disneyland sono a breve distanza dalla città e meritano senza dubbio una visita.

    Rilascio della camera prenotata. Termine dei servizi